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domenica 6 novembre 2011

BOTTIGLIA AL SOLE.. PROBLEMI CON LA PLASTICA?

Questo post me lo ha suggerito un lettore di questo blog, la sua richiesta fa così: " che ne pensi delle molte ore di esposizione a fonti di calore delle bottiglie di plastica prima di arrivare al consumatore? la plastica rilascia sostanze nell'acqua? " Analizziamo la bottiglia.
Una bottiglia che contiene acqua è realizzata con PET (questa è la sigla che c'è stampata su tutte le bottiglie di "plastica" in commercio), questa sigla sta per polietilene tereftalato facente parte della famiglia dei poliesteri, cioè PETROLIO!. Infatti per produrre un chilo di PET, occorrono due chili di petrolio. Lasciando per un momento il discorso "della bottiglia al sole" vorrei farvi una domanda: Bereste acqua che è all'interno del petrolio? immaginate di vedere la bottiglia non come plastica ma come petrolio "liquido".. E' buona quell'acqua all'interno? (commentate). Ritorniamo al tema di questo post. Abbiamo visto che una bottiglia d'acqua (ma anche di cocacola) è realizzata da un derivante del petrolio (poliestere). A tutti sarà capitato di passare davanti supermercati che avevano confezioni d'acqua fuori sotto al sole, oppure di aver lasciato una bottiglia d'acqua in macchina al caldo, cosa sarà successo all'acqua all'interno della bottiglia? Premetto che lasciare le confezioni d'acqua al sole implica un reato , quindi il commerciante del supermercato dovrebbe essere denunciato; ragazzi se vedete la scena che vi ho descritto prima fatelo! Ragazzi: vendere l' acqua minerale lasciata al sole e' reato! Se la "legge" punisce i commercianti che lasciano le confezioni d'acqua al sole ci sarà un motivo. Un motivo c'è: il PET al sole sviluppa tutta una serie di sostanze, che, seppur per ora non definiti letali, sicuramente non giovano alla salute. Andiamo a vedere queste sostanze. Queste sostanze rilasciate dal Pet nell'acqua esposta a sole sono principalmente additivi e diossine. Gli additivi portano all' alterazione delle proprietà organolettiche dell' acqua, quindi l'acqua nel bere può sembrare cattiva, salata o magari amarognola. Passiamo alle diossine. Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. Ad asse vengono ascritti composti estremamente tossici per l'uomo e gli animali, arrivando a livelli di tossicità valutabili in ng/Kg, sono tra i più potenti veleni conosciuti. Non si tratta di composti creati volutamente, le diossine si formano in seguito a processi chimici, nel nostro caso si forma esponendo Pet al sole, ma la formazione di diossine è dovuta anche a fenomeni naturali (come eruzioni vulcaniche, incendi boschivi) o di origine umana (fabbricazione di prodotti chimici, pesticidi, acciaio, pitture, emissioni di gas dis carico e inceneritori…). Per questo le diossine non possono essere "proibite": sono un sottoprodotto indesiderato dell'attività industriale. Il problema vero dell'acqua esposta al sole non è la formazione di diossine in quanto non sempre esse vengono immesse nell'acqua ma dipende dalla qualità dell'acqua all'interno della bottiglia precedente all'esposizione al sole, inoltre la quantità di diossine immesse nell'acqua non sono letali per l'uomo ma di certo non giova alla salute. Il problema vero è proprio è il rilascio nell'acqua del BPA o bisfenolo A. Il bisfenolo A è un composto organico con due gruppi fenolo. Esso è un mattone fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici (PET). L'effetto del BPA sull'uomo fa discutere, molti studiosi affermano che esso ha effetti nocivi sul cuore: il meccanismo alla base di tale effetto nocivo è stato studiato usando tecniche di imaging cellulare. Il BPA stimola la concentrazione degli estrogeni e rapidamente modifica il controllo delle concentrazioni di calcio libero dentro le cellule del cuore, ma solo nelle cellule del cuore femminili. Esso provoca un aumento del rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico (la parte del muscolo cardiaco che immagazzina e rilascia gli ioni di calcio) rilascio che è la causa delle aritmie. Esse possono avere altre conseguenze dannose, in particolare un attacco di cuore. Inoltre il bisfenolo A è imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, nel calo di fertilità nell'uomo adulto e può avere effetti dannosi anche a livello neuronale. Gli studi condotti mostrano una chiara evidenza di effetti endocrini e consentono di definire una dose massima tollerabile giornaliera (TDI) di 0,05 mg/kg p.c. Lo U.S. National Institute of Environmental Health Sciences ha prodotto nell'aprile 2008 una bozza di valutazione del rischio per la salute umana conseguente all'esposizione del BPA. Il documento ha comparato gli effetti del BPA negli studi sperimentali, e le relative relazioni dose-risposta, con le informazioni disponibili sui livelli di esposizione umana, compresi gli studi - tuttora limitati - di epidemiologia e monitoraggio biologico. Le conclusioni escludono qualunque rischio ,agli attuali livelli di esposizione, per la salute riproduttiva dell'adulto o per l'esito della gravidanza. Tuttavia, permangono alcune preoccupazione per il rischio di effetti a lungo termine sullo sviluppo endocrino, neurocomportamentale e riproduttivo in seguito ad esposizione in utero e/o durante l'infanzia. A voi le conclusioni...

4 commenti:

  1. Questa informazione non è corretta. Le bottiglie di plastica al giorno d'oggi sono fatte in PET, ovvero polietilene tereftalato, ovvero (C10H8O4)n. Quella che qui viene chiamata diossina, quella cioè cancerogena, non è il composto organico eterociclico 1,4-diossina e 1,2-diossina (C4H4O2) bensì alcuni composti clorati della diossina, come il bifenile policlorinato (PCB) e il ben più pericoloso 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina (C12H4Cl4O2) detto anche TCDD.

    Tuttavia, per produrre questo tipo di diossina dal PET ci vorrebbe anche una reazione chimica con il cloro che nell'acqua minerale non si trova in quantità sufficiente a scatenare la reazione, che peraltro richiederebbe molto più calore che quello che si può avere da stare sotto il sole. Il TCDD può invece sprigionarsi bruciando un materiale del quale erano fatte molto tempo fa alcune bottiglie di plastica, ovvero il PVC. da qui l'equivoco.

    Che poi bere acqua che è rimasta sotto il sole in una bottiglia di plastica possa non essere salutare è comunque vero perché si liberano nell'acqua altri composti, non estremamente tossici, ma comunque non salutari, come gli xenoestrogeni e alcuni ftalati.

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  2. e che mi dite ,che tutta la popolazione asiatica che beve acqua esposta al sole per essere resa batteriologicamente pura per 8 ore nelle bottiglie di plastica e' intossicata da diossina?Gli italiani sono specializzati nel giustificarte affermazioni fantasiose al di fuori della realta' per un proprio tornaconto o per mostrarsi, pare che le banche abbiano insegnato molto sul come ingannare il prossimo

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  3. è sicuramente corretta l'affermazione di De Judicibus che mi sembra molto preparato. Le bottiglie in PET non rilasciano diossine di quel genere ed in ogni caso ci vogliono temperature molte più elevate (es.: inceneritori). Gli altri composti che vengono eventualmente rilasciati sono in quantità microscopiche che forse potrebbero perturbare il sistema endocrino. Infatti tutta la popolazione asiatica non è per fortuna intossicata da diossina! A me sembra invece che gli Italiano siano veramente fissati con il complotto per cui ogni cosa deve fare male e deve venire nascosta da qualcuno, anche quando il problema non esiste.

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  4. Bere acqua contenuta in un derivato del petrolio non mi entusiama affatto, al di là delle varie polemiche. L'acqua del rubinetto è potabile e io bevo quella. Contiene più sali minerali di quella in bottiglia - oligominerale, sali che poi ci mancano e che dobbiamo apportare alla nostra dieta con bustine varie contenenti ciò che abbiamo eliminato dall'acqua. Non è mai morto nessuno ne è finito all'ospedale per aver bevuto acqua del rubinetto che costa infinitamente meno di quella in bottiglia.

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